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ESCHER
Le prime fasi della sua vita Maurits Cornelis Escher è nato nella provincia
olandese di Friesland il 17 Giugno 1898. I suoi genitori, George Arnold Escher
e Sara Gleichman Escher avevano altri due figli dei quali Maurits era più
giovane. Suo padre George era un ingegnere civile.La famiglia Escher nel 1898
viveva a Leeuwarden, dove George lavorava per un ufficio governativo. La famiglia
viveva in una casa imponente di nome Princessehof, la quale successivamente è
divenuta il museo che ospita le opere di M.C. Escher. Il giovane Escher si trasferì
a Arnhem con la famiglia dove frequentò le scuole elementari e secondarie.
Nel 1907 iniziò lo studio della carpenteria e del pianofoforte. I suoi
voti scolastici erano piuttosto bassi tranne in disegno. Nel 1913 mentre frequentava
la scuola religiosa (anche se non era molto religioso) produsse i suoi primi lavori
e le sue prime stampe. Nel 1917 la famiglia Escher si trasferì a Oosterbeek.
In questo anno e nei successivi, M.C. Escher e i suoi amici si interessarono molto
alla letteratura e Maurits iniziò a scrivere i suoi primi poemi e saggi.
Nel 1918 iniziò lezioni private e studi in architettura alla Scuola Superiore
di Tecnologia di Delft. Riuscì ad ottenere un rinvio al servizio militare
per proseguire gli studi, e nel 1919, per le sue precarie condizioni di salute
fu riformato e non poté neppure proseguire gli studi. Durante questo periodo
difficile, Escher eseguì molti disegni, ed iniziò ad usare anche
la tecnica dell'intaglio. Fu in questo periodo che il suo lavoro iniziò
a ricevere delle critiche favorevoli dai media.Cercando di proseguire la propria
carriera nell' architettura, M.C. Escher si trasferì ad Haarlem, dove iniziò
gli studi alla Scuola d'Architettura ed Arte Decorativa. Appena dopo una setimana
che si trovava in città, incontrò l'artista Jessurun de Mesquita
che dopo aver visto i suoi disegni lo incoraggiò a continuare con il disegno.
M.C. cominciò a studiare a tempo pieno verso la fine dell'anno 1919.Nel
1921 Escher e i suoi parenti visitarono la Riviera Italiana. Impressionato dai
fiori tropicali del clima mediterraneo fece dettagliati disegni di cactus e olivi.
Cercò anche vedute a picco da schizzare, alcuni lavori successivi saranno
influenzati da queste vedute. Escher iniziò a sperimentare temi che avrebbero
riempito i suoi lavori successivi. Le incisioni su legno che realizzò per
un libretto umoristico "Fiori dell'est" ne presentavano svariati: immagini
riflesse, forme di cristallo e sfere. La prima stampa di M.C. Escher venduta su
larga scala fu "Pregando gli uccelli". Nel 1922 tornò in Italia
in cerca di nuove ispirazioni.Escher e due amici lasciarono Arnhem per l'Italia
nell'Aprile del 1922. Alla sua partenza il saluto prima della separazione dal
figlio della madre fu: 'Figlio, non fumare troppo'. I due amici tornarono in Olanda
dopo qualche settimana trascorsa a Firenze e Escher si spostò a San Gimignano.
Qui e nelle succesive città che visitò (Volterra e Siena), si dedicò
completamente al disegno. Trascorse tutta la primavera del 1922 vagabondando per
le campagne italiane disegnando panorama, piante e insetti. A Assisi incontrò
un connazionale olandese, il pittore Gerrestern. I due in seguito si ritrovarono
occasionalmente negli anni successivi.Una volta tornato a casa in Giugno, Escher
notò che non avrebbe più potuto essere felice e creativo se fosse
restato nei dintorni e prese al volo la prima occasione che gli si presentò
per tornare nell' Europa del Sud. Prese un piroscafo per la Spagna con due suoi
amici e per pagarsi le spese si occupò dei loro due figli durante il viaggio.
Fu proprio durante questo viaggio che Escher vide per la prima volta il fenomeno
del mare fosforescente così magnificamente rappresentato più tardi
in un incisione su legno dallo stesso nome. In Spagna visitò Madrid, Toledo
e Granada, visionando alcuni musei e assistendo al barbarico evento della corrida.
A Granada visitò la Alhambra dove vide esempi di arte decorativa arabica
che studiò e riprodusse.Escher viaggiò dalla Spagna all'Italia in
nave. Dopo aver girato l'italia, si sistemò a Siena per diversi mesi. In
questo periodo lavorò molto duramente e si sentì molto bene con
se stesso arrivando addirittura a definire la città e la sua atmosfera
"Sacre". Il Marzo 1923 vide ancora Escher immerso nel lavoro in giro
per l'Italia. Alla fine del mese una famiglia svizzera si fermò nella pensione
dove Escher dimorava.Nei mesi successivi Escher si accorse di essere attratto
dalla figlia della famiglia, Jetta Umiker ma non era certo di essere in grado
di stabilire una relazione.Quando la famiglia Umiker fece ritorno in Svizzera,
Escher riuscì a dichiarare i suoi sentimenti all'ultimo momento, riuscendo
così a creare un legame.Escher viaggiò ancora per l'Italia e nell'Agosto
del 1923 tenne la sua prima esposizione a Siena. Non diede troppa importanza a
questo fondamentale passo nella sua carriera artistica essendo troppo concetrato
sui suoi sentimenti per Jetta.A metà Agosto le propose di sposarla raggiungendola
poi a Zurigo per incontrare formalmente la famglia il 28 Agosto. Decisero di sposarsi
e vivere in Italia. Il 1924 fu un anno molto impegnativo per M.C.Escher, visto
che in Febbraio tenne anche la sua prima esposizione personale nella sua nativa
Olanda Il 12 Giugno sposò Jetta a Viareggio. I novelli sposi visitarono
Genova, Annecy e Brusselles. In Ottobre la coppia si recò in Francia per
poi fare ritorno in Italia. Durante tutti questi viaggi, Escher ebbe l'opportunità
di osservare moltissime forme diverse di architettura. Alla fine del 1924, Escher
e la sua sposa acquistarono una casa in costruzione a Frascati, una piccola città
nei dintorni di Roma. La casa fu terminata in Marzo del 1925, ma la coppia non
vi si trasferì prima di Ottobre. Poco dopo essersi trasferito nella sua
nuova casa a Escher morì il fratello in un incidente d'alpinismo ed egli
dovette andare sul posto per identificare il corpo. Dopo questa tragedia Escher
produsse le sue famose incisioni su legno "Giorni della creazione".
Nel Giugno del 1926, gli Eschers comprarono una nuova casa più grande in
vista di un nuovo arrivo in famiglia. A fine Giugno, nacque George Escher. Fu
proprio per la crescente fama dell'artista che portarono Mussolini e il Re Emanuele
ad assistere al battesimo del bambino. Vivendo a Roma, felice con la sua famiglia,
la fine degli anni '20 fu un periodo produttivo per Escher che lo portarono ad
esibire i suoi lavori in molti shows in Olanda rendendolo così famoso da
portarlo in un solo anno, nel 1929, ad esibirsi cinque volte in Svizzera e Olanda.
Fu proprio in questo periodo che le sue pitture vennero etichettate come meccaniche
e "ragionate". Pitture di questo periodo includono parte dei suoi più
bei panorami e anche qualche fredda illustrazione commerciale. La famosissima
litografia di un villaggio sul fianco di una montagna, Castrovalva, fu completato
nel Febbraio 1930. Quell'anno nacque anche il suo secondo figlio, Arthur. Verso
la fine del 1930 e nel 1931, Escher ebbe dei problemi di salute e comtemporaneamente
ci fu un calo nelle vendite delle stampe. Questo periodo fu interrotto dall'incontro
a Roma con il Direttore dell'Istituto di Storia Olandese.G.J Hoogerwerff che suggerì
all'autore dei nuovi lavori e scrisse un articolo sulle opere di Escher all'interno
di una rivista. I lavori da lui suggeriti furono pubblicati in un libro, Emblemata,
nel 1932. Il Rijksmuseum di Amsterdam nel 1933 comprò ventisei stampe per
dare a Escher un buon punto di inizio. Nel Maggio, si recò in Corsica e
fece diciannove disegni che poi divennero incisioni e litografie. Più tardi,
nello stesso anno, Escher creò alcune stampe per un libro horror dal nome
"Le terribili avventure di scolastica". Nel 1934, Escher e la sua famiglia
continuarono a girare le coste italiane e il Belgio. Nel frattempo i suoi lavori
andavano molto bene negli Stati Uniti dove una sua stampa, Noza, vinse il terzo
premio all'Esibizione di Stampe Contemporanee dell'Istituto di Chicago. L'Istituto
d'Arte comprò anche la stampa, che fu il primo acquisto da parte di un
museo in America.A metà Agosto le propose di sposarla raggiungendola poi
a Zurigo per incontrare formalmente la famglia il 28 Agosto. Decisero di sposarsi
e vivere in Italia.
Il 1924 fu un anno molto impegnativo per M.C.Escher, visto che in Febbraio tenne
anche la sua prima esposizione personale nella sua nativa Olanda.Il 12 Giugno
sposò Jetta a Viareggio. I novelli sposi visitarono Genova, Annecy e Brusselles.
In Ottobre la coppia si recò in Francia per poi fare ritorno in Italia.
Durante tutti questi viaggi, Escher ebbe l'opportunità di osservare moltissime
forme diverse di architettura. Alla fine del 1924, Escher e la sua sposa acquistarono
una casa in costruzione a Frascati, una piccola città nei dintorni di Roma.
La casa fu terminata in Marzo del 1925, ma la coppia non vi si trasferì
prima di Ottobre. Poco dopo essersi trasferito nella sua nuova casa a Escher morì
il fratello in un incidente d'alpinismo ed egli dovette andare sul posto per identificarne
il corpo. Dopo questa tragedia Escher produsse le sue famose incisioni su legno
"Giorni della creazione". Nel Giugno del 1926, gli Eschers comprarono
una nuova casa più grande in vista di un nuovo arrivo in famiglia. A fine
Giugno, nacque George Escher. Fu propriola crescente fama dell'artista che portò
Mussolini e il Re Emanuele ad assistere al battesimo del bambino.Vivendo a Roma,
felice con la sua famiglia, la fine degli anni '20 fu un periodo produttivo per
Escher che riuscì ad esibire i suoi lavori in molti shows in Olanda che
lo resero così famoso da portarlo in un solo anno, nel 1929, ad esibirsi
cinque volte in Svizzera e Olanda.
Fu proprio in questo periodo che le sue pitture vennero etichettate come meccaniche
e "ragionate". Pitture di questo periodo includono parte dei suoi più
bei panorami nonche qualche più fredda illustrazione commerciale.La famosissima
litografia di un villaggio sul fianco di una montagna "Castrovalva"
fu completata nel Febbraio 1930. Quell'anno nacque anche il suo secondo figlio,
Arthur.Verso la fine del 1930 e nel 1931, Escher ebbe dei problemi di salute e
comtemporaneamente ci fu un calo nelle vendite delle stampe.Questo periodo fu
interrotto dall'incontro a Roma con il Direttore dell'Istituto di Storia Olandese.G.J
Hoogerwerff che suggerì all'autore dei nuovi lavori e scrisse un articolo
sulle opere sue opere all'interno di una rivista. I lavori da lui suggeriti furono
pubblicati in un libro, Emblemata, nel 1932. Il Rijksmuseum di Amsterdam nel 1933
comprò ventisei stampe per dare a Escher un buon punto di inizio.Nel Maggio
Escher si recò in Corsica e fece diciannove disegni che poi divennero incisioni
e litografie. Più tardi, nello stesso anno, Escher creò alcune stampe
per un libro horror dal nome "Le terribili avventure di scolastica".
Nel 1934, Escher e la sua famiglia continuarono a girare le coste italiane e il
Belgio. Nel frattempo i suoi lavori andavano molto bene negli Stati Uniti dove
una sua stampa, Noza, vinse il terzo premio all'Esibizione di Stampe Contemporanee
dell'Istituto di Chicago. L'Istituto d'Arte comprò anche la stampa, che
fu il primo acquisto da parte di un museo in America.
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DALI'
Salvador Felipe y Jacinto Dalì nasce l'11 maggio 1904 a Figueras nella
provincia catalana di Gerona. Il padre Salvador Dalì y Cusì, è
notaio. Uomo severo, colto, possiede una ricca biblioteca dove Salvador fa le
sue prime scoperte letterarie e filosofiche. Dalì che trascorre le estati
a Cadaques fin da piccolo fantastica, popolando la sua vita di figure immaginarie,
di segni avvertiti come predestinazioni alla gloria. E' bravo nel disegno, ha
talento per la pittura. Se ne accorgono i Pichot, una famiglia di artisti presso
la cui residenza i Dalì soggiornano spesso, e il pittore tedesco Siegfried
Burmann: è lui che nel 1914 regala a Salvador la sua prima tavolozza.Nel
1921, alcuni mesi dopo la morte della madre, viene ammesso all'Accademia d'Arte
di S.Fernando a Madrid dove stringe amicizia con Federico Garcìa Lorca
e il regista Luis Buñuel.Verrà un anno dopo sospeso a causa delle
feroci critiche ai suoi insegnanti e definitivamente espulso nel 1926, anno in
cui tra l'altro incontra Picasso a Parigi.Nel 1929 collabora con Buñuel
alla regia del film "Un chien andalou" a Parigi ed incontra Tzara, i
surrealisti ,Paul Eluard e Gala, sua futura compagna di vita e musa ispiratrice.
Sviluppa nell'anno successivo il suo celebre metodo paranoico-critico. Nel 1934
la sua mostra personale a New York riscuote un successo grandioso; tale successo
è immediatamente successivo al suo primo scontro con i surrealisti in occasione
dell'esposizione dell'opera "L'enigma di guglielmo Tell". Nel 1938 partecipa
alla mostra internazinale dei surrealisti a Parigi e nell'estate dello stesso
anno fa visita a Freud a Londra.L'anno seguente si compirà la sua rottura
definitiva con i surrealisti; dopo un breve soggiorno a Parigi, resterà
a New York con Gala fino al 1948. Importante segnalare di questo periodo la mostra
Dalì;-Mirò; al Museum of modern Art a New York, nonché la
collaborazione cinematografica con Hitchcock per il film "Spellbound".
Al suo ritorno in Europa collabora come scenografo con Luchino Visconti e Peter
Brook.Nel 1951 inaugura con la pubblicazione del "Manifesto mistico"
il suo periodo corpuscolare; nell'anno successivo espone a Roma e Venezia. Il
suo genio viene sempre più riconosciuto a livello internazionale, con conferenze
e mostre in luoghi autorevoli, quale quella del 1956 alla Natiuonal Gallery di
Washington. Nel 1961 si tiene a Venezia la prima del balletto "Ballet de
Gala": di Dalì le scene e il libretto, mentre le coreografie sono
affidate al grande Maurice Béjart. Sette anni dopo espone le sue opere
stereoscopiche al Guggenheim Museum e a maggio del 1978 viene nominato membro
dell'Académie des Beaux-Arts di Parigi. L'anno seguente si tiene una retrospettiva
di Dalì al centre Georges Pompidou di Parigi, trasferita poi alla Tate
Gallery di Londra. Il 10 giugno del 1982 muore Gala e nel luglio dello stesso
anno gli viene conferito i titolo di Marchese di Pùbol. Nel maggio dell'
83 dipinge "La coda di rondine" suo ultimo quadro. Nel 1984 riporta
gravi ustioni nell'incendio della sua camera al castello di Pùbol,dove
oramai stabilmente risiede. Il 23 gennaio del 1989 muore nella torre Galatea a
causa di un colpo apoplettico. In rispetto delle sue volontà, viene sepolto
nella cripta del Teatro-Museo Dalì a Figueras. Nel suo testamento lascia
allo Stato spagnolo tutte le opere e le sue proprietà. Viene organizzata
una grande retrospettiva postuma nella Staatsgalerie di Stoccarda, trasferita
poi alla Kunsthaus Zurich.
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MAGRITTE
René François Ghislain Magritte nasce in Belgio nel 1898. Frequenta
saltuariamente l’Accademia di belle arti di Bruxelles e dal 1920 lavora
come disegnatore di carte da parati e in seguito di manifesti pubblicitari; l’esperienza
di grafico lascerà segni nella successiva produzione, volta alla ricerca
di essenzialità, nitore, precisione e pulizia formale pur trattando temi
inquietanti, ambigui e “inconsci”. Nel 1923 partecipa con El Lissitzky,
Moholy-Nagy e Feininger ad un’importante mostra ad Anversa. Nel 1925 conosce
la poesia surrealista francese e incontra De Chirico, nel 1927 si trasferisce
nei dintorni di Parigi cominciando a frequentare assiduamente Eluard, Breton,
Arp, Mirò e Dalì. Nel 1928 partecipa all’Exposition Surréaliste
e diviene in breve tempo esponente di spicco del gruppo. Tutta la sua produzione,
costante e continua, estremamente regolare e precisa come fu la vita stessa dell’artista,
si svolse nei decenni successivi all’insegna della tematica surrealista;
ai primi lavori ispirati alla metafisica dechirichiana seguì prima il periodo
delle immagini isolate ed ambigue, poi i quadri angosciati del periodo nero fino
alla complessa ricerca sulla dialettica e sul rapporto fra immagine-realtà,
visione-pittura. Magritte usa l’immagine sempre e volutamente in senso dialettico:
mettendola in frizione, in contrasto con il linguaggio (Ceci n’est pas une
pipe, 1928) o con se stessa, usando la tecnica del trompe-l’oeil non come
riproduzione iperrealistica ma come illusione della realtà. I decenni che
seguirono furono ricchi di riconoscimenti internazionali, mostre personali in
Europa e Usa, esposizioni con il gruppo dei surrealisti e commissioni per l’esecuzione
di pitture murali in Belgio. Nel dopoguerra l’artista porta avanti la sua
ricerca con sempre maggior scioltezza lasciando alle immagini il compito di ridisporsi
sulla tela in modo apparentemente casuale. Muore a Bruxelles nel 1967.
È la costante ricerca di un “pensiero in immagini” a costituire
lo spazio teorico e creativo di Magritte, profondamente interessato alla conoscenza
del mondo come inscindibile dai suoi lati misteriosi e d enigmatici. Attraverso
una pittura volutamente banale, accademica, “facile”, Magritte ricostruisce
spazi, luoghi, situazioni e relazioni in cui si rivela il “mistero dell’esistenza”,
carico di stupore ed angoscia.
Partendo dalla convinzione che il senso del mondo è impenetrabile Magritte
evoca, sproporziona, ingigantisce il mistero, lo rivela anche quando è
insinuato e nascosto dalla più rassicurante e confortante quotidianità.
In questo senso Magritte dipinge secondo il principio della “riconoscibilità”:
nelle sue tele compaiono cieli, persone, oggetti e paesaggi che, sebbene apparentemente
“oggettivi” e sinceri come uno scatto fotografico, rivelano, ad uno
sguardo più attento, legami non corrispondenti alla logica comune e convenzionale,
ma ad un nuovo ordine di cose in cui sono stravolte le consuete leggi della percezione,
della visione e della rappresentazione.
Così la celebre pipa, dipinta come fosse un’illustrazione commerciale
o un elementare esercizio scolastico, viene deformata e caricata di valori altri,
di messaggi che inevitabilmente rinviano ad una logica incomprensibile o semplicemente
rivelano la debolezza delle strutture sociali, fra cui il linguaggio, su cui si
basa la società.
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CASPAR DAVID FRIEDRICH
Caspar David Friedrich nasce a Greifswald (Pomerania) nel 1774.
La famiglia è di umili origini, e la sua infanzia viene segnata dalla morte
della madre e del fratello.
Inizia a dedicarsi all'arte sotto la guida dell'architetto Johann Friedrich
Quistorp. Nel 1794 si iscrive all'Accademia di Copenhagen, dove segue i corsi
di Jens Juel e Abraham Nicolai Abildgaard.
Nel 1798 Friedrich si trasferisce a Dresda. Qui entra in contatto con alcune delle
maggiori personalità dell'epoca: Goethe, Tieck, Schlegel, Schelling, Novalis.
Frequenta anche gli scrittori del gruppo Phöbus: Heinrich von Kleist, Theodor
Körner, Amadeus G. Müllner.
Dresda è destinata a rimanere la sua principale dimora per il resto della
vita. Ma il suo temperamento irrequieto lo porta più volte nella città
natale, o in giro per i boschi della Pomerania, sulle montagne dello Harz e sull'isola
di Rügen. La grande molla che anima questi movimenti è il bisogno
di vivere a contatto con la natura.
I primi lavori di Friedrich sono disegni a seppia e acquerello, lavori che risentono
del gusto romantico dell'epoca. Nel 1807 comincia a dedicarsi alla pittura a olio.
Nascono così i primi capolavori. Nel 1808 realizza La croce sulle montagne
(Dresda, Gemäldegalerie). Il dipinto, commissionato dalla contessa Thun und
Hohenstein, suscita polemiche per l'audace simbologia legata al paesaggio. Alla
base di questa e altre opere si possono collocare l'interesse per l'estetica di
Schelling (Discorso sulle arti figurative e sulla natura, 1807) e le idee di Schleiermacher,
che vede nella contemplazione della natura uno strumento di elevazione spirituale.
Friedrich è spirito colto e curioso. La sua passione lo porta a leggere
i libri di Runge (La sfera dei colori, 1810) e Goethe (Teoria dei colori, 1810).
L'influenza di queste letture si avverte nelle opere successive, dove il colore
si carica di una nuove suggestioni e valenze simboliche.
A partire dal 1810 si dedica all'insegnamento. Il suo temperamento riservato e
solitario non gli impedisce di raggiungere il successo. In occcasione dell'Esposizione
Accademica di Berlino, Federico Guglielmo III di Prussia compra due suoi lavori.
Nel 1817 viene nominato membro dell'Accademia di Dresda.
Nel 1818 sposa Carolina Bommer.
Verso la fine degli anni '10 conosce il pittore norvegese Christian C. Dahl, col
quale abita a partire dal 1820, e il filosofo tedesco Karl Gustav Carus, autore
di Nove lettere sulla pittura di paesaggio, che diventa suo allievo. È
il nucleo di quella che verrà definita la "Scuola di Dresda":
la corrente romantica che fa capo, appunto, a Caspar David Friedrich.
Nel 1824 si ammala. Negli anni seguenti il suo stato di salute si aggrava. Friedrich
comincia a soffrire di un complesso di persecuzione, che allontana molti dei suoi
amici. Fino al 1827 riesce a lavorare poco, ma alla fine si riprende.
Nel 1835 viene colpito da un'emorragia cerebrale, che lo lascia paralizzato.
Caspar David Friedrich muore a Dresda nel 1840.
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